20 PARTE PRIMA zecca veneziana di Tiro perfino coniò monete ad uso degli arabi (‘J. In complesso i patti stipulati con i principi latini subiscono, nella loro pratica applicazione, alterne vicende, ma ricevono nuova vita e vigore quando, di fronte alle rinnovate minaccie deH’lslam, si chiede l’aiuto militare dei veneziani. È proprio nei tragici scorci del secolo XII quando cade la stessa Gerusalemme (1187) che Venezia ancora interviene nell’impresa della terza crociata con una flotta numerosa. Ma fin dal I 183 i veneziani ottengono in Antiochia la conferma di precedenti trattati; ed è durante l’assedio di Acri che viene rilasciato agli ambasciatori veneziani un altro importante diploma di conferma (~). Qualunque cosa si possa pensare di questi patti conclusi in queste circostanze non è possibile dimenticare come, di fronte a francesi, inglesi, fiamminghi, tedeschi, genovesi e pisani, che perseguivano anche un’affermazione politica e commerciale, la salvaguardia degli interessi politici ed economici costituì un’azione prudente. Non mancavano invero speculatori, avventurieri e ladri in questo mondo occidentale che, come una vasta marea, si lanciava sulle coste asiatiche, nè è possibile dimenticare come la legittimità, diremo, morale e giuridica degli acquisti veneti in Siria possedesse identica base di quella delle conquiste dei vari principi latini. Per completare i cenni che riguardano questo secolo diamo uno sguardo all’Adriatico ed al suo problema. A- O GuERRINI, op. cit., pg. 42 e segg. Un documento della fine del sec. XII così dice: « Retinetur nobis una domus in nostro terciero magna, in qua, in tempore Marchionis Montisi errati, qui fuit dominus regni, fabricata ac incusa moneta fuit ». (2) GUERRINI, op. cit., pg. 32.