54 PARTE PRIMA che alimentò ¡ legami tra Venezia e Grecia e diede motivi e forze per la resistenza contro l’Ottomano. Intanto, maturatisi altri eventi, l’Adriatico era diventato veramente il Golfo di Venezia perchè difeso dalla Dalmazia costiera quasi interamente veneziana. La burrasca che si addensava contro il commercio marittimo il quale si svolgeva a catena lungo le coste adriatiche, fu certo una causa di nuovi e più saldi patti tra Venezia e le città istriane, dalmate, albanesi e greche. Il dominio veneziano si rese più forte perseguendo la direttiva antiottomana e si stabilì, si può dire definitivamente, neU’oltremare, dopo la seconda metà del secolo da noi considerato. Nel 1420 Albona si dà a Venezia; nel 1409 il conte di Arbe è un magistrato veneziano; anche altrove sempre più si rinfranca il dominio veneziano che già nel secolo precedente si estendeva sulla maggior parte dell’Istria. Ma, nella prima metà del sec. XV, anche Valona, Bu-trintò, Parga, Dulcigno e i territori costieri da Antivari alle Bocche di Cattaro sono assoggettati alla sovranità di Venezia che, nel 1444, per mezzo dei governatori veneziani di Alessio, Scutari e Durazzo, aderiva alla Lega dei popoli albanesi riunita da Scanderbeg per combattere il Turco. Sintomatico è il fatto che questa celebre lega albanese si riuniva in un possedimento veneziano (1). (') Scanderbeg, capo della lega e capitano dell’esercito confede-rato, venne iscritto nel libro d’oro della nobiltà veneziana e nominato capitano onorario dell’esercito veneziano in Albania, Fan S. Noli, Storia di Scanderbeg (Castriota), trad. AgonDIZZA, Roma, 1924, pg. 58. Nel 1452 Venezia investiva nell’ufficio di capitano e Duca della Zeta superiore il Crnojevic, sicché, dopo il 1465, si potè