134 PARTE SECONDA per primi Enrico Pescatore, Conte di Malta, ad impadronirsi dell’isola (1207). Dopo la rivolta degli Agiostefaniti (e proprio in relazione al movimento rivoltoso di Sebasto Scordilli) non sono da dimenticare, come elemento rilevante di defezione, le gravi controversie sorte fra il Duca Tie-polo e il Duca di Nasso, Sanuto, il quale voleva impadronirsi dell’isola. Anche l’impero di Nicea e poi il rinnovato Impero greco fomentarono pericolosi movimenti di ribellione. Nel 1228 fu anzi offerto il governo dell’isola al Vatacio, Imperatore di Nicea, ma pure il Paleologo, dopo aver riacquistato l’impero di Costantinopoli, svolse una politica intesa a provocare gravi danni e molestie all’egemonia veneziana sull’isola. Una ribellione invece spiccatamente anti-veneziana assai potente fu quella che, capitanata da Alessio Calergi, si svolse tra il 1282 ed il 1299. Altri Calergi, di diversa famiglia, Varda Calergi e Leone Calergi, provocarono pericolose ribellioni che si protrassero, con drammatici e sanguinosi episodi, fin verso la metà del secolo XIV; ma non tutti i Calergi furono infausti al nome veneziano : una famiglia Calergi fu anzi annoverata tra le famiglie patrizie veneziane proprio per atti di fedeltà (*). La rivolta del 1363 fu la più violenta e la più accanita fra quelle che la Repubblica dovette sostenere. Essa fu promossa dai coloni veneziani in unione ai greci indigeni e ne fu occasione una nuova imposizione tributaria richiesta per sopperire a spese di guerra. Si ribellarono allora i coloni veneziani, che instaurarono un governo sul tipo di H Anche alle famiglie Scordilli e Melissini furono concessi in parte i diritti politici dei coloni veneziani.