PARTE SECONDA 227 Questo spirito di praticità che si formava entro la famiglia patrizia, la cellula prima della società politica, e nelle stesse magistrature (1), ebbe riflessi brillanti nel governo esterno anche come tendenza ad aderire alle vere necessità dei popoli sudditi. Tuttavia non bisogna nascondere che, nell’epoca formativa e nell’epoca di decadenza, si imposero o si favorirono forme costituzionali direttamente e prevalentemente legate agli interessi particolari della metropoli, retta da un governo che, vivo e ben individuato, spesso ancóra « vigilante nel l’osservare, pesato nel determinare, inflessibile nell’eseguire » (2), mirava soprattutto alla vita ed al benessere della metropoli. Non direi però col Leo che Venezia ebbe a sviluppare se non Venezia (3), ma piuttosto che Venezia, nella comprensione umana della natura e dei diritti degli altri popoli, cercò di coltivare ovunque interessi veneziani e di creare fino a quel segno che non ecceda, con la soverchia copia di quelle divisioni, suddivisioni, moltitudine de casi indefiniti, e sottigliezza acuta, onde non s’apra l’adito e non si dia giustificato appoggio alla avidità o affezione de’ litiganti, non meno che alla accortezza de’ forensi pratici... ». Lo stesso Sandi fece osservazioni anche sull’eloquenza, sull’avvocatura, sul processo scritto ed orale, ecc. Si scagliava contro gli « sconvoltissimi principi dello Spinosa » rivendicando il fatto « che i pochi filosofi utili che splenderono si sono formati in mezzo al mondo e agli affari...». (x) Nel Discorso aristocratico, cit., pg. 15, si osservava che i giovani devono abituarsi a soffrire le richieste dei petulanti, i lamenti dei bisognosi, le menzogne dei pretendenti, le dicerie degli avvocati, le impertinenze dei litiganti e le lunghezze dei processi. (2) Leo, op. cit., pg. 13. Questo autore osserva come tali qualità sarebbero state incompatibili in un governo retto da moltitudini « sempre varie, sempre contradditorie, e sempre perciò stesso mancanti di quella continua perseveranza, di quella concentrazione di forze, che sola è capace di durevoli effetti ». (3) Leo, op. cit., pg. 13.