74 PARTE PRIMA dopo una guerra che costò alla Repubblica 18.000.000 ducati (l’Austria ebbe parte preponderante nei successi diplomatici conseguenti a questa pace), diede un grave colpo ai domini veneziani levantini, la cui importanza economica per la stessa Venezia però continuamente diminuiva. Ma neppure il turco uscì felicemente da Passarovitz perchè la Porta dovette rinunciare, verso un altro settore, ai territori danubiani. Nè è da dimenticare che la Morea in mano agli ottomani rappresentava un possesso di valore limitato fino a che Venezia fosse rimasta in possesso delle isole Jonie (isole queste dimostratesi di eccezionale importanza strategica nel secolo XIX e nel secolo XX) e l’Austria avesse vigilato verso i confini settentrionali terrestri (:). I tremila colpi di moschetto e le tre salve tre volte replicate che salutarono la conclusione della pace, salutarono, e non ignominiosamente, anche la fine dell’ultima crociata. In realtà una delle funzioni basilari di Venezia allora finì. Perchè, se è vero che la Repubblica, retta da una classe patrizia in parte egoista, fiacca e conservatrice, abbracciò la tendenza di chiudersi in un fatale assenteismo, è altrettanto vero che, dopo Carlovitz e l’incerto urto conclusosi a Passarovitz, anche il colosso turco scomparve, come forza veramente temibile, dal Mediterraneo. Venezia, che in un giorno lontano adergeva il suo capo proprio in relazione al sorgere delle forze dell’IsIam, si piegava in un placido tramonto che durò circa un secolo. Ma ciò avvenne solo quando rinfiammato Oriente si placava coll inesorabile declino della mezzaluna. L idea crociata, che serbava una nuova romanità viva all Italia, non ebbe più bisogno di essere difesa da Ve- (') Bernardy, op. cif., pg. 68.