PARTE PRIMA 55 Già in questo secolo la violenza delle raffiche ottomane richiedeva pronti interventi. Celebri furono gli assedi di Scutari, ceduta dal veneziano da Lezze, dopo acerrima resistenza, nel 1479, ad Ahmed pascià (gli scutarini profughi ebbero uffici a Venezia in ricompensa del valore da essi dimostrato) e di Croia. Dopo un assedio drammatico, pure Negroponte cadeva nelle mani dei turchi (luglio 1470) (*). Ma non è senza un’implacabile resistenza ed una energica reazione che Venezia riuscì ad ostacolare il passo all’Ottomano. Sull’altra riva del mare Adriatico si guerreggiava « per sapere se ancora vi sarebbe stata una Italia » perchè i veri interessi dell’Italia colà si decide-vane (2). Ed invero su Venezia era caduta una eredità pesante, di fronte alla quale bisognava fare onore non solo in Levante ma nello stesso minacciato Adriatico. L’apogeo della potenza veneziana si potè dire raggiunto in questo secolo allorquando una nuova gemma, l’isola di Cipro, si aggiunse al dominio della Serenissima. Furono dire formato uno stabile organismo politico sotto la protezione di Venezia anche in Montenegro. Già nel 1410 era però avvenuta la espugnazione della lontana colonia della Tanac (x) La repubblica rinunciò al possesso dell’isola insieme ad Argo e a Lemno nel 1479. Quest’isola, enorme scudo che copriva il fianco della Grecia orientale, fu però oggetto delle mire dei veneziani anche nel sec. XVII. Si ricorda infatti la sfortunata spedizione di Francesco Morosini (1688). (2) Così il SlSMONDI, Storia delle Rep. it., Capolago, voi. X, pg. 232. In questo stesso secolo Venezia, nella lotta contro Carlo Vili che aveva mire espansionistiche verso l’Oriente riesce ad imporre il suo dominio in Puglia sulle città di Monopoli, Poli-gnano, Mola, Trani, Brindisi e Otranto. Queste città erano strategicamente assai importanti per il controllo della «bocca» del Golfo, Nel 1495 avvenne l’assalto a Monopoli.