DISCORSI DE IL SABBATTINO ECC. mediante li porti, et tutti doi di una istessa altezza e basezza ? Se così è, come può star che questo comm une della laguna sia alciato e quel del mare, no ? Fa che la intenda. Santo. — Questo può star benissimo. Tu dei saper che quando 1’ acqua del mare apresso li litti ha compiuto di alciarsi, quella è sempre più alta nel mar che in laguna; et così dopo il calar, molto più bassa. Et chi vuole certificarsi, vadi con il livello da livelar acque sopra le litti alla mittà de quelli, da uno porto all’ altro, nel tempo che l’acqua del mare ha finito il suo crescimento, e liveli una acqua con 1’ altra, che ritroverà quanto è detto, e parimente finito di arbasciarsi, ritroverà 1’ acqua di fuori più bassa di quella di dentro : di fuori delli porti e dalle bande di quelli, per un miglio circa, la ritroverà sempre eguale. Per il passato veramente 1’ acqua alli porti nelli crescenti e nelle giosane havea molto magior corso de quel che 1’ ha alli giorni nostri, se, per quel che si dice, avanti che si restringesse la laguna, alla strettezza, eh’ ella si trova, una barca a sie remi, con crescente et più con zosana, havea fatica nell’ entrar et uscir per il porto de Venetia, et al presente con tutte le acque una gondola con un remo solo navica benissimo, e di questo ne è causa il piciol vaso della laguna, il qual ricevendo poca acqua, quella entra et esce con minor corso, perchè 1’ acqua, avanti che crescendo la si fermasse, coreva 14 et 15 miglia et al presente, nel spatio de miglia 4 et 5, ritrova l’impedimento et più non core, ma attende solamente ad alciarsi. Nell’ uscire poi, venendo poco da lontano, ha poco peso di sopra, et il poco peso fa poco carico, et il poco carico fa poco corso ; e 1’ acqua in la laguna qua si arbascia, come si arbascia in mare. Et perchè tu hai detto che 1’ acqua del mare è una istessa con quella della laguna, ricordati di quello havemmo ragionato, che 1’ acqua del mare con quella della laguna è ben una istessa quanto alla salsedine, ma non fa uno istesso effetto, perchè assai fiate l’acqua del mare, crescendo, entra per li porti et quella del mare, calando, descenderà verso quelli, como ho detto per avanti. Gio. — Questo invero credo che ’1 sia como tu dici. Ma la tanta basezza delle gie-sie et case antique non è essa proceduta per esser stata superata la terra dal comune dell’ acqua, il qual se è inalciato ? Santo. — Parte è stato per quello e parte per le fabriche si sono profondate. Tu dei saper che nel luoco, dove è situata questa città, prima vi erano certe insule, dette le Venetie, e la magior era quella di Rivoalto, le quali insule erano a caso cresciute e per questa cagione principale. Avanti che questa región Veneta, detta Marca Trivisana, fosse del tutto habitata, tutti li fiumi di questi contorni uscivanno senza regola in questa laguna, la quale era a quelli tempi grandissima e cominciava dal fiume Savio, il qual è di sotto di Ravena, e scoreva fino alla riva di sasso di sopra del fiume Isonzo. Il fiume del Po, che sempre è stato, sì como egli è, il magior fiume di tutta Italia, non essendo serato tra arzeri, con le crescenti sue inondava tutta questa laguna, detta a quel tempo la palude de sino Adriatico, dal Savio fino in Aitino, all’ hora famosissima città, di modo che ’1 faceva tutta questa laguna dolce, et anco con esso fiume Po si mescollavanno li fiumi Adice, Bachiglione, Brenta, Musone et Piave, all’ hora nominata Siile, e non solamente essa laguna si indolciva, ma ancora tutta questa parte del sino Adriatico, et masime quando uno fiume dell’ Istria, nominato Istro, il quale usciva dal fiume Sava, che entra nel Danubio, et è perso, si accompagnava insieme nel tempo delle inondacioni con il fiume Po, facevassi, como è detto, tutta questa parte del sino Adriatico dolce. Dico adunque che, crescendo esso fiume dal Po, et inondando verso questo capo della laguna insieme con li altri fiumi, conducevano canelle seche, herbe, foglie et altre cose legiere et le lasciava di qua e di là, e quelle con il tempo