PARTE PRIMA 45 centro dell’impero romano d’Oriente, per poi dirigersi verso le regioni inteme della penisola balcanica. Questa seconda marea dell’islam (che minò il sistema dello Stato cittadino perchè si resse a Stato di tipo prevalentemente moderno e territoriale) indubbiamente rinsaldò diversi legami occidentali e strinse talvolta in salde alleanze Venezia a quei popoli o a quelle città che erano sulla breccia e all’avanguardia verso l’immane barriera armata che si avanzava in direzione dell’Europa. Tra gli elementi che sentirono maggiormente il pericolo incombente, vanno ricordate quelle città o comunità marittime greche, albanesi e dalmate che avvertivano minacciati non solo il sistema politico cittadino tradizionale, ma quella stessa economia marittima la quale, oltre che a costituire una base fondamentale della fiorente vita veneziana, era una base della loro vita economica. In questo secolo perciò già si scorge l’innervatura di una grande alleanza che, facendo centro e capo nella Grecia, si estende in Albania e in Dalmazia e riesce a costituire saldi elementi per un dominio veneziano che si mantiene sostanzialmente sicuro per quattro secoli. È in virtù di questo dominio, il quale prenderà ancor più consistenza decisa dopo la conquista di Costantinopoli per parte dei turchi (1453), che si potè salvare, formando una unità politica, una grande parte della civiltà classica e occidentale dall’Ottomano e che l’Italia e l’Europa poterono vantare nello Stato veneziano la potenza che, anche perchè più direttamente interessata, fu all’avanguardia di una lotta la quale non si placò che col tramonto della potenza europea del Turco. Questa lotta ebbe interessanti riflessi nella stessa politica intema veneziana, perchè quel dominio che nei punti strategici durante i secoli precedenti poteva ai greci sembrare duro (ed in realtà talora lo fu), si moderava di fronte