PARTE TERZA 233 blica di Venezia impresse quasi ovunque i segni della sua azione. L’economia, il commercio, l’architettura, gli ordinamenti, il pensiero politico e letterario, sorto però anche da innesti di civiltà diverse, ebbero vita rinnovata e lasciarono tracce singolari nella storia del Levante. Nobili per la loro storia e la loro bellezza furono le terre che formarono il dominio d’oltremare veneziano. L’I-stria, la Dalmazia, l’Albania, la Puglia, chiudendo la barriera veneziana dell’Adriatico, potevano vantare an-ch’esse una storia romana e bizantina. Poche terre, come la Dalmazia, possono vantare una loro storia così carica di eventi, così ricca di influssi, così degna di studio; per cui a ragione il Tommaseo scriveva : (( Non so quanti siano i tratti dell’intero pianeta che in altrettanto spazio contengano memorie più importanti alla storia dei popoli e germi di grandi fatti e concetti nel tempo avvenire » ('). Chi pensi poi all’Albania veneziana, alle isole jonie, al Peloponneso, all’Eubea, alle isole egee, a Cipro, intende perchè l’idea veneziana si nutrisse anche d’un pensiero classico e perch’essa ne alimentasse anzi, sotto forme rinnovate, la minacciata vita. Corfù, Leucade, Itaca, Cefalonia, Zante, Cerigo, aprirono la via verso quei mari dove più volte, nel medioevo, si decisero i destini dell’occidente. Ma alla mente di (') Cit. in MoDRICH, La Dalmazia romana-veneta-moderna, To-rino-Roma, 1892, pg. 23. Si pensi, ad es., che l’isola di Brazza durante l’epoca di 1157 anni fu soggetta a Venezia 573 anni, aH'Impero romano d'Oriente 237, all’Ungheria 166, alla Repubblica di Narenta 159, all’impero d'Occidente 4, al Regno di Bosnia 4 e fu indipendente 14 anni.