PARTE SECONDA 203 quas major possit tractare domique forisque et melius et prudentius, seu recturus erit populos gentesque subactas, seu praefuturus classibus. Hinc est quod Venetae mira experientia gentis in omnibus negociis jam nemo populos tanta ratione gubernat nec innocentius suos » (*). Ma quale varietà d’opinioni si ebbe sul governo veneziano nella tarda età repubblicana o nell’età contemporanea! La Repubblica fu paragonata ad una joint-stock, company for thè exploitation of thè est (2); Ugo Foscolo scriveva che i popolani contemplavano il governo veneziano con rispetto « e l’adoravano con religioso fervore » (3); il Saint Didier riconosceva che « les peuples des provinces et ceux de la ville sont persuadés qu’il ne sauraient être plus libres ni plus heureux qu’ils le sont sous la domination de la Republique » (4); il Curti criticò invece i diversi ii proconsuls » delle provincie d’oltremare perchè — egli dice — preoccupati solo di arricchirsi Il Tiepolo, il quale accennò ai vantaggi della colonizzazione di Candia (sorvegìiare i sudditi; interessare i coloni alla prosperità della metropoli; rendere possibile un accoglimento più fraterno ai veneziani) ed osservò come il co- I1) In Mf.DIN, La storia della Repubblica di Venezia nella poesia, Milano, 1904, pg. 45. (") Browns, Studies ih thè Histonj of Vertice, London, 1907, pg. 336. Questo autore ritiene le città dominate semplici feeders della Dominante. (s) FOSCOLO, La costituzione di Venezia, in Opere, vol. XI, Firenze, 1862, pg. 187. (4) SAINT Didier, La ville et la République de Venise au XVII siècle, Paris, 1891, pg. 239. (s) Mémoires historiques et politiques sur la République de Venise, Paris, 1802, pg. 157.