184 PARTE SECONDA libro intitolato Liber secretorum fidelium crucis super Terrae Sanctae recuperatione et conserCatione, il Sanudo esamina i modi con cui si poteva bloccare il commercio del Sol-dano, rilevando la « necessitatem removendi cursum mer-cium » (') per danneggiare i nemici. 11 Sanudo fu un curioso propugnatore di alcuni principi di quella guerra economica, della quale Venezia si servì talvolta per allargare il suo dominio. 11 Sanudo ricorda infatti che, quando sorgeva discordia tra i veneziani e qualche città di Lombardia o della Marca di Treviso, essi avevano due mezzi per danneggiare i nemici. 11 mezzo forte era quello delle armi (2); il mezzo più modesto era quello del moderno boicottaggio o della guerra economica. Questo secondo mezzo si concretava sostanzialmente nel proibire di importare a Venezia o esportare da Venezia dalle e verso le città nemiche merci e viveri. Lo stesso divieto era esteso anche in relazione ai territori soggetti. 11 Sanudo ci ricorda che questo mezzo non costituiva una ìeois jactura perchè frequentemente le città lombarde e della Marca furono costrette, hoc modo artatae, ad inviare ambasciatori a Venezia per stipulare trattati consoni agli interessi dei veneziani (3). È evidente, d’altronde, l’importanza che dovette assumere questo mezzo, abilmente manovrato, per una città la quale non superava 180.000 abitanti e che tuttavia era chiamata a svolgere compiti politici molto vasti in Europa (’) Op. cit., ed. Hanoviae, 1611, Libro I. (2) « armis pugnant et viribus », op. cit., pg. 52. (■) Op. cit, Pg. 52.