PARTE SECONDA 127 trollo sul carico delle navi veneziane ('), la confisca dei beni che provenivano dal contrabbando fatto con gli arabi. Un potere speciale del Bailo era quello di sostituirsi ai commercianti veneziani quando questi male avessero amministrato i loro beni. Ampii e solenni erano i poteri diplomatici attribuiti al Bailo veneziano chiamato a prestare consilium et javorem ai cittadini di Venezia e a vigilare perchè le tregue stipulate con gli Imperatori greci venissero rigorosamente osservate chiedendo, al caso, indennizzi al governo imperiale bizantino. Il Bailo riceveva molti regali dall’Imperatore (ricche vesti, animali vivi, ecc.). Uno speciale cerimoniale regolava la visita del Bailo alFImperatore (2) e tale cerimoniale naturalmente mutava con l’oscillare della situazione politica. Importanza notevole aveva il parere del Bailo circa l’opportunità di procedere da parte di Venezia al riconoscimento giuridico del nuovo Imperatore bizantino. Il Bailo era considerato tra i personaggi più illustri della capitale del Bosforo; non si può parlare neppure di una sua competenza strettamente territoriale, perchè il suo potere potè estendersi entro e fuori del territorio dell’impero in (*) Le navi in partenza da Costantinopoli non dovevano, ad es., essere eccessivamente onerate di carico. Compito del Bailo era quello di controllare la linea di immersione. (3) Seguendo sempre il lavoro del DlEHL, op. cit., pg. 262 e seg., ricorderò che in un determinato periodo i veneziani non furono ammessi a partecipare al convito imperiale diversamente a ciò che si stabiliva per i genovesi, i pisani e gli anconitani. Al Bailo fu fatto pure divieto di baciare la mano e il piede del Sovrano ; ai veneziani fu perfino interdetto l’augurare lunghi anni di vita all’imperatore. Venezia naturalmente tagliava corto: nel 1374 il governo veneziano ordinava al Bailo di inginocchiarsi una sola volta e di rialzarsi subito ; e gli si raccomandò anche di non inginocchiarsi.