112 PARTE SECONDA dica navigazione sopratutto in Adriatico, che è un golfo quasi chiuso, simile ad un largo e lungo canale che sfocia verso una « bocca ». Questa « bocca », aperta tra Puglia ed Albania, doveva essere più tardi chiamata dai documenti la « bocca del golfo » di Venezia. 11 problema della Dalmazia fu dunque uno dei più complessi problemi politici di Venezia. Ma la fortuna arrise a Venezia che, nella Dalmazia, trovava allora una serie di città, legate sul piano di una autonomia politica, alla storia ed ai costumi della civiltà romana ed ellenica di Bisanzio. Quando Venezia invero si affaccia sull’Adriatico, essa vede sull’altra sponda città ordinate e non già solo un popolo barbaro e primitivo. 11 rozzo e giovane mondo slavo trovava invero una serrata barriera civile in quelle città della Dalmazia che, poste tra il monte Leone e le isole del Quar-nero, potevano proteggere la via maestra dei traffici adriatici. Le città della Dalmazia, situate tra il mondo slavo, quello greco e quello latino, non esitano anzi a provocare l’intervento veneto, e si legano infatti a Venezia con patti di libertà, mentre il Doge Orseolo II, il primo fondatore della potenza espansionistica di Venezia, riesce a saldare, per mezzo di una grande alleanza, la latinità di Venezia con la latinità delle città dalmate. Politica di amicizia necessariamente liberale fu certo quella di Venezia, che tale politica in parte perseguì anche dopo. Più tardi gli statuti delle città dalmate saranno conservati, come saranno conservate nelle Siria le Assise di Gerusalemme, in vigore anche a Cipro veneziana fino al tempo della conquista ottomana (‘). (') FOSCARINI, Della letteratura veneziana, Venezia, 1854, pg. 21.