Vili. La guerra di Corfù. — Il trattato di Passarovitz. — Gli ultimi domini veneziani. — L’impresa di Emo. Il settecento veneziano annovera al suo inizio una lunga e sanguinosa guerra in Levante. La guerra di Corfù, l’ultima guerra della Serenissima, è ancora una lotta verso Levante che s’inquadra nel movimento di difesa dell’idea crociata. Malgrado le vittorie di Morosini, di Sobieski e di Eugenio di Savoia, i turchi, per l’ultima volta, vollero sfidare la Repubblica veneta che, dopo una lotta durissima la quale culminò nella difesa di Corfù (1716), fu costretta a segnare la pace di Passarovitz (luglio 1718). Con questa pace Venezia perdette la Morea ma potè conservare diversi castelli conquistati in Dalmazia in Albania ed Erzegovina (Imoschi, Iscovaz, Sternizza, Cinista, Rolok e Creano) ed inoltre l’isola di Cerigo, Butrintò, Prevesa e Vonizza (J). La pace di Passarovitz, conclusa (l) ROMANIN, op. c/i., VII. pg. 57. La difesa di Corfù fu definita « una delle più belle, delle più eroiche, delle più audaci che si riscontrano » nelle storie veneziane, BERNARDY, L’ultima guerra turco-veneziana, Firenze, 1902, pg. 42. — I difensori di Corfù rispondevano alle intimazioni di resa del Turco « che si sarebbero allora scambiate volentieri le chiavi di Corfù con quelle di Costantinopoli ».