452 i.’adriaïico l’altro nel novembre 1914, svolgono press’a poco uguali concetti: il primo sostiene la necessità che l’Austria si rafforzi nel Mediterraneo, affinchè il cammino della Germania per l’Oriente non sia chiuso da una muraglia di stati slavi; il secondo negax il pericolo tedesco ed affaccia quello del panslavismo, essendo, egli aggiunge, scopo della Russia, mandare a picco l’Austria, assoggettare la Turchia egli stati balcanici, metter piede nell’Adriatico; e ciò egli afferma, dopo avere riconosciuto, in un precedente articolo (ottobre 1914), che l’Italia tiene lo sguardo rivolto all’amarissimo Adriatico. L,a stampa austriaca usa più prudenza nel trattare il problema adriatico e le questioni annesse; dirò anzi che segue un tono conciliante sia verso la Russia sia verso l’Italia. Ciò si rileva soprattutto da tre scritti comparsi nella Deutsche Revue, il primo del generale Von Wannisch (I), l’altro del Von Jettel-Ettenach (2), il terzo firmato X (3). Vi aggiungerò un quàrto, opera d’un pubblicista che si nasconde sotto lo pseudonimo di Schwarz Gelb (+), il quale è il più interessante. Il tono conciliativo non esclude però nei due ultimi scrittori la dimostrazione della necessità che la politica di Vienna sia ispirata al Drang nach Osten ; soltanto si ammette tutta la possibilità di condo- (*.) « L’Austria e gli intenti politici della Russia », sett. 1910, (2) «Austria e Italia», ottobre 1911. (3) « La politica estera dell’Austria », die. 1911. (*) Correspondant, 10 aprile 1913.