GRECI E ROMANI 129 Mentre però la Rezia si oppose costantemente alla diffusione della civiltà latina, nel Norico essa invece si propagò rapidamente e vi piantò sùbito salde radici. K a questo proposito così osserva il Mommsen : « De relazioni commerciali di Aquileia così a traverso il Friuli con l’alto Danubio e con le miniere di ferro di Noreia, come su per le Alpi Giulie con la vallata della Sava, spianarono la via all’allargamento augusteo dei confini, siccome in nessun punto del territorio del Danubio. Fin dal tempo della Repubblica, Nauportus (Oberlaibach) di là dal passo era una borgata commerciale romana, Emona (Daibach) poi, più tardi formalmente incorporata all’Italia, nel fatto fin da che fu fondata da Augusto, era una colonia di cittadini romani appartenente all’Italia... I grandi centri del Norico, come Celeia (Cilli) nella valle della Sann, Aguontum (Dienz), Teurnia (non lungi da Spital), Virunum (Zollfeld presso Klagenfurt), nel nord Iavavum (Salzburg) eran costituiti in tutto di cittadini » ('). D’Illirico, almeno la parte venne condotta a termine sotto Nerone, e che in questo tempo L,ucio Vetere, comandante delle milizie nella Germania superiore, concepì il disegno, che non fu attuato, di scavare un canale fra la Saona e la Mosella, per mettere in comunicazione il Mediterraneo con l'Atlantico. (l) Le provincia romane, ecc., cap. VI. — È opportuno osservare come tali considerazioni circa il diffondersi della civiltà latina sull’altra sponda e quindi sulla latinizzazione dell’A-driatico, ci vengano da uno storico tedesco; ed è perciò che le ho riferite. 9. — G. Cassi.