2QÓ i/ADRIATICO Napoli a tentare la formazione d’ima nuova lega; ma anche questa volta non se ne fece nulla. E ciò ridestò giustificati timori in Italia, poiché si credeva che i Turchi traessero profitto della discesa di Carlo Vili per rimetter piede nella Penisola. La prima caduta del regno aragonese diede agio a Venezia d’impadronirsi dei porti delle Puglie. L’occupazione doveva essere temporanea, dal momento che la Repubblica si teneva quelle terre in pegno dei denari prestati a Federico III per la liberazione del regno dai Francesi; ma Venezia perseguiva uno scopo elevato e contava di installarsi definitivamente in quella costa. Le Puglie non erano dunque la chiave d'Italia, come aveva detto il Contarini ('), o meglio la chiave dell’Adriatico? Signora assoluta d’una delle due rive chiudenti il canale d’Otranto, Venezia avrebbe potuto, con beneficio proprio e dell’intera penisola, rafforzare la difesa contro i Turchi. Ma ad una grave difficoltà dovevano, pur troppo, abbattersi gli alti intendimenti della Repubblica; ed erano le cupidige franco-spagnuole, diretta conseguenza della discesa di Carlo Vili in'Italia, la quale aveva mostrato allo straniero con quale facilità la nostra penisola poteva divenire preda d’un invasore. Niuno ornai poteva più trattenere Francia e Spagna dal volgere lo sguardo cupido sull’Italia, il cui dominio assicurava l’egemonia sull’Europa (*) Vedi Manfroni, op. cit., p. 207.