GRECI E ROMANI medesimo l’esperienza insegnava come occorresse la padronanza di quei due mari per non vederli dominati da altri. Ed ecco che, sottomessa Taranto e vinto il re dell’Epiro, le circostanze avrebbero portata Roma al di là dell’Adriatico, se non fosse sopravvenuto il conflitto con Cartagine e l’attenzione del Senato non si fosse rivolta alla' Sicilia. Conquistato il Mezzodi d’Italia, la Via Appia, costruita nel 312 a. C., dovette necessariamente essere prolungata da Capua a Brindisi, e diverrà poi la principale arteria del commercio terrestre fra Roma e l’Adriatico, fra l’Italia e l’Oriente. Altre vie saranno lanciate una dopo l’altra verso l’Adriatico: la Flaminia, la Salaria, la Valeria, le quali, con la rete delle minori, congiungeranno la Dominatrice con i centri marittimi del versante orientale. Roma pertanto, domate le insurrezioni dei nuovi soggetti, assicurata l’alta signoria sulla Penisola da Rimini a Taranto, subentrata nella navigazione ai primi popoli italici, agli Etruschi ed ai Greci, costituita una solida marina, che fu la prima marina veramente italica, veniva ad urtare formidabilmente contro la politica e gli interessi d’una potenza che dal mare traeva le sue forze maggiori e la prosperità economica; che nel mare aveva superato gli stessi Greci d’Italia e di Sicilia ; che appariva insomma audace e minacciosa alla stessa Roma. 0- — G. Cassi,