3°6 h’ ADRIATICO Con la Spagna dunque nessuna alleanza dopo il tradimento della Prévesa; nè verso la Francia, alleata ai Turchi, si sentiva tratta Venezia. Non restava che la neutralità armata. Ma come avviene in questi casi, la Repubblica doveva sopportarne tutte le conseguenze senza entrare nel conflitto, perchè i Musulmani, collegati ai Francesi, spadroneggiavano in tutti i mari che bagnano l’Italia, riempivano di terrore le popolazioni costiere, spogliavano i convogli commerciali. E perciò si ripetono continuamente, anche nell’Adriatico, le scorrerie dei corsari; i quali si presentano dinanzi ad Ancona nel 1563 e Piali pascià vi ricomparisce negli anni seguenti per saccheggiare poi vari porti delle Puglie e degli Abruzzi. Erano avvisaglie di prossima guerra. Cipro infatti, assaltata dai Turchi nel 1570, cadeva l’anno seguente in lor potere. Il pericolo apparve immenso a tutta la Cristianità ed in particolare a Venezia che perdeva una delle sue migliori colonie e che vedeva le terre lungo la costa orientale dell’Adriatico messe a ferro ed a fuoco, mentre Ali pascià conquistava vari porti ed isole dalmatine. Tutti i mari erano in balia dei Turchi e dei loro fedeli amici, i Barbareschi. Era tempo di infliggere una tremenda lezione alla baldanza marinara e piratesca dei seguaci di Maometto. Parve raggiunto il fine con la costituzione della grande lega cristiana e con la giornata di Lepanto il 7 ottobre 1571.