EGEMONIA DI VENEZIA 259 di quella regione che avea dietro le spalle e che venne, col lento formarsi della famiglia jugo-slava, a"^costituire il suo retroterra commerciale. Tale ascensione non isfuggì a Venezia che anche su Ragusa, come su tutta la costa orientale, volle esercitare il suo protettorato, facendo valere la ragione che bisognava che tutte le forze marinare si congiungessero in lei nella resistenza contro la pirateria interna ed esterna all’Adriatico. Ragusa si acconciò solo con qualche resistenza a riconoscere il primato di Venezia; ma alla fine comprese che le condizioni di sommissione, oltre a salvaguardarla contro nemici di qualsiasi parte, erano tali da concederle, salva sempre l'alta sovranità di S. Marco, una piena autonomia amministrativa insieme con la più ampia libertà di navigazione, a patto però che comprasse l’una e l’altra con un tributo alla Dominante. Più innanzi, al dilagare dei Turchi per la Bal-cania, quella comunità dovrà assoggettarsi a pagare una contribuzione anche al Sultano ed a riscattarsi con denaro dalle insidie barbaresche. Ciò le permetterà d’avvantaggiare notevolmente nella navigazione e nel commercio, conservando sempre buone relazioni d’amicizia e d’interesse con tutti gli stati, specialmente con Napoli e col papa, con i popoli del suo territorio ed anche con l’impero romano-germanico, cui prestò più volte per compenso i suoi servigi. Quanto aH’amministrazione essa prese esempio