148 i/ADRIATICO tico (') ; e così quella provincia si trovò, come al tempo di Roma, riunita all’Italia. Nella guerra fra Teodorico ed Odoacre sembra che tutta l’azione navale si riducesse all’attacco per mare, eseguito dal primo contro Ravenna per mezzo di dromoni (2). In ogni modo è certo che il re degli Ostrogoti non disprezzo i buoni propositi dimostrati dal predecessore nel restaurare la marineria, nella considerazione altresì che le tradizioni marittime erano tutt’altro che spente nelle città costiere della Penisola. I cronisti accennano a navi gote al principio del sec. vi e parlano d’una vera e propria marina durante il regno di Teodorico, capace di tener testa ai Vandali e ai Greci: marina sulla quale il re faceva assegnamento per resistere eventualmente agli attacchi dellTmpero, quando, negli ultimi anni di sua vita, le relazioni si fecero tese. Il successivo silenzio delle fonti fa ritenere che da Amalasunta in poi i Goti non si curassero (*) Viixari, Le invasioni barbariche in Italia, p. 133, Hoepli, Milano, 1901. (2) Manfroni, Storia della marina italiana dalle invasioni barbariche al trattato di Ninfeo, p. 6. Livorno, 1899. — A proposito di ciò il Manfroni ricorda che i dromonari, nel navigare il Po, facevano, per ordine di Teodorico, stazione ad Ostiglia, onde sostituire i corrieri e risparmiare le spese dei cavalli di posta: interessante notizia che ci fa conoscere come venisse allora condotto il servizio postale nellTtalia superiore e come a tal fine fosse utilizzato il corso del maggior fiume della Penisola.