i6 I-,’ADRIATICO orientale della Penisola, che prosperarono notevolmente superando la riva opposta, sulla quale finirono per esercitare la loro influenza. Tale fenomeno continuò poi con la colonizzazione ellenica, ossia con il formarsi della Magna Grecia, le cui città contavano colonie e rapporti commerciali in tutto l’Adriatico, e spiccherà meglio durante l’età romana, perpetuandosi con Venezia fin quasi ai tempi nostri. Quello che ci è dato rilevare è che se pur qualche popolazione venne da noi, o per terra o per mare, dall'illirico, fin dai primissimi tempi la civiltà penetrò nellAdriatico con una spinta da sud-est verso nord-ovest, e dall'Italia si diresse poi verso la Dalmazia nè mai seguì l’inverso cammino. Dirò anzi che essa, una volta penetrata in quel mare, si affermò sùbito sulla nostra penisola, per poi rimbalzare sulla costa illirica. Che cosa provano adunque le tante leggende di cui è pieno il versante orientale d’Italia, se non questo movimento della civiltà dall’Egeo e dall’ionio verso ponente? E qual parte d’Italia doveva maggiormente subirne gli effetti benefici, se non quella che, per la posizione geografica, giace prossima all’Oriente? Gli Iapigi infatti, abitatori della Sallentina, sarebbero, secondo Ellanico, i più antichi abitatori d’Italia; ed anzi, come ho rilevato più sopra, tutta la costa del Mezzodì, dal Gargano al promontorio Iapigio, è la più ricca di tradizioni e quella dove il culto di Diomede