230 L'ADRIATICO Un altro e più grande nemico avanzava pertanto contro la Cristianità e si preparava ad una lotta lunga ed accanita contro Venezia. Dalle conquistate contrade dell’Asia Minore gli Osmani volgevano lo sguardo verso l’Europa, mentre le nazionalità slave tumultuavano nella penisola balcanica affievolendo sempre più la forza di Bisanzio, di questo baluardo dell’Europa cristiana contro l’irrompente Mezzaluna. Con la scomparsa dell’attività marinara di Pisa, con l’indebolimento di Genova nella lotta con gli Aragonesi, nel tramonto dei due grandi partiti storici, il guelfo ed il ghibellino, Venezia nel iv decennio del secolo xiv riprende la sua azione determinante nella politica italiana e mediterranea. E mentre da un lato s’intromette nelle gare di predominio, che agitano i popoli di terraferma, e negli anni 1337-38 acquista Conegliano e Treviso, riordina nuovamente le sue squadre navali e ode la voce del suo grande concittadino Marin Sanudo (*) che indica il nuovo e più grande pericolo per l’Europa, i Turchi Ottomani. Alla Repubblica però parve poco pratico il piano del Sanudo di occupare cioè con le forze unite crociate l’Egitto e di lì muovere alla liberazione (*) E l’autore del Liber secretorum fdelium crucis super terrae sanctae recuperationem, composto nel 1306. Esso ci dà notizie minute sui diversi rami del commercio, allora esercitato dagli Italiani.