CONCLUSIONE 495 Mille: la conquista cioè della sponda orientale. Ivi, durante il caos che tenne dietro all’invasione barbarica, la pirateria aveva nuovamente fatto capolino e perciò veniva ad inceppare lo sviluppo del traffico veneziano. Dopo una serie di vicende nè tristi nè liete, finalmente col doge Pietro Orseolo II si compieva la felice spedizione, e le città dellTstria e Dalmazia, fedelissime a Roma, accoglievano con acclamazioni di gioia le insegne di Venezia liberatrice. Ecco adunque com’ebbe origine e si perpetuò nei secoli la festa dello Sposalizio del mare, onde ricordare l’inizio della grande impresa. Da allora ogni anno nella festa dell’Ascensione il doge, in nome di Venezia, gettava dal Bucintoro un anello fra le onde, pronunciando le tradizionali parole: Noi ti sposiamo, o mare, in segno di vero c perpetuo dominio. Con quella spedizione, non dimentichiamolo, Venezia si assicurò la padronanza dell’Adriatico, perchè la disfatta dei corsari volle significare la libertà dei transiti. Ed allora le città dalmato-istriane si sentirono legate ai dogi da infinita gratitudine: rapporti che nei secoli seguenti non tardarono a mutarsi in vera e propria sudditanza. Che altro è la storia dell’Adriatico dopo il Mille se non la storia della repubblica di Venezia? ; Questo stato s’era ornai procurato in quel bacino una posizione tale, ch’esso era obbligato a difenderla contro chiunque. E la difese infatti contro i