AUSTRIA, FRANCIA, ITALIA 467 l’ammissione di questa potenza alla signoria del Mediterraneo richiede una somma di accordi favorevoli all’Italia, perchè io sono certo che nè Londra nè Parigi concessero il loro beneplacito senza opportune e serie garanzie da parte del governo dello Czar o, dirò meglio, senza prima assicurarsi lauti compensi a spese dello stato ottomano, come l’iniziata impresa dei Dardanelli lascia sufficientemente comprendere. Il secondo punto si riferirebbe alla stipulazione di accordi commerciali fra l’Italia e la Russia, i quali dovrebbero realizzarsi attraverso la Balcania, tornando cosi a favore non soltanto dei due stati ma anche delle nazionalità di quella penisola. E qui giungono a proposito alcune considerazioni. Da quanto tempo non si parla di quella ferrovia Danubio-Adriatico, la quale partendo da un punto della costa orientale di questo mare e movendo verso est, raggiungerebbe il Danubio, allacciando in tal modo l’Adriatico ed il Mar Nero, l’Italia e la Russia ? Ebbene, chi si oppose, se non l’Austria e la Germania, a questa linea di utilità slavo-latina, perchè veniva a ferire il corso del commercio austro-tedesco, svolgentesi da nord a sud, ossia da Berlino e da Vienna verso l’Egeo ? Si può con ragione affermare che, se l’Austria fu trattenuta dall'Italia e dalla Russia sulla strada di Salonicco, l’Italia stessa fu impedita dall’Austria e dalla Germania d’incamminarsi dall’Adriatico verso il mar Nero attraverso la Balcania. Il profitto mag-