DISCORSI DE IL SABBATTINO ECC. 97 discorpora da I’ acqua et atterra, e da questo è atterrato a S. Andrea de Lio et in quelli contorni, dove fu cavato già pochi anni, perchè altra terra non può esser portata in quel luocho, se non dal mare. E così col crescente si cavano le fuse e non (come già si credea) col discressente, e la raggion sua era questa, che, intrando gran quantità di acqua nella laguna, che quella gran quantità nel suo ritorno faceva tal cavare. E si fondavano sopra un loro presuposito falso, che era che l’acqua, entrata in la laguna con tal crescente et in tanta quantità, che in tanta quantità la uscisse nel mare col discrescente primo et immediate, cosa che mai può avenire, perchè, corno è di sopra deto, a tal tempi il mare sta alto per tre dì continui per le raggion dite di sopra. E questo si vede in fato, che a tal tempi le gondole non possono passar per sotto de molti ponti de questa città per doi e tre dì ; e poi il mare comincia ad arbasciarsi a pocho a pocho, e così a pocho a pocho cala quella della laguna e col picol corso, il qual non può cavare. Sì che non sono cavate le fuse da l’acqua delle fortune e soracomuni nel ritornar al mare, ma nello entrar nella laguna per le raggion sopra-dete. E perchè tal fuse, cessata la fortuna de qualche dì, ritornano poi ad atterrarsi, questa atterratione prociede che li comuni cominciano a far sì bon corso, e la terra, che è sta portata con 1’ acqua per la laguna dal soracomune, allhora è ritornata fuori con tal corso, e come la è fuori del porto, perchè la si dilata e perde il corso la terra resta in dite fuse, le quali si fano fondo col crescente e col discrescente si ritornano ad atterrare. RISPOSTA In questo nono fondamento, dove dice delle fuse che le se cavano con tutte le fortune, pone cosa che non è, perchè uno effetto fano le fortune con vento di sirocho, et un altro quelle con vento da grecho. Non so poi chi siano quelli che dicano, che nel tempo delle fortune le prime giosane siano tanjto grandi, quanto le prime crescenti degli soracomuni, nè con qual raggione voglia lui che il mare con le crescenti cavi le fuse, che sono in esso mare fuori delli porti in tanta largezza. Ma sia come si voglia, qual provision voria lui che si facesse che a questo ostasse, cioè che le giosane non atterrassino esse fuse? Hor per chiarir li effeti del mare dico che il mare, che viene con il vento da grecho, per il venir che egli fa per il traverso del mare, solieva il fondo di esso mare e lo conduce a terra et atterra et ingrossa li litti. Quello causato dal vento di sirocho, per il venir che egli fa molto dalla longa, tira il fondo del mare indrieto, e ruina e cava li litti. Se’l viene una fortuna con vento da grecho, nel primo impeto, so-levando il fondo del mare, subbito lo intorbedisse e lo cacia a terra, e li litti se ingrossano e l’acqua torbedissima entra in la laguna, e se ben 1’ acqua alli porti esce fuora, non però resta il mare de spingier a terra, e non potendo col corso entrar negli porti, atterra le fuse. Nelle fortune di sirocho, ancora che il mare se intorbedisca, non tanto se atterrano le fuse, perchè esso mare non spingie il fondo avanti, anzi lo terrà indrieto, e 1’ effetto si vede negli lidi, che le fortune da grecho li ingrossa e quelle di sirocho li sminuisse. E de dove è causata la tanta ruina fata negli lidi di sabbia dal fiume Lisonzo al Po, che dove erano li litti grossi mezzo miglio, non sono restati in passi 4, et in molti lochi niente, che’l se ha convenuto far arzeri di terra ? E se’l non fosse stata la cura, che se ha havuto degli litti, dal porto di S. Rasmo a quel di Brondolo, non ne seria palmo de quelli : tutto è causato dal sirocho e nel lido di Jesulo, la Galiola, che era un litto nel mare, con grandissimi arbori sopra, che erano per vista degli navi-