AUSTRIA, FRANCIA, ITALIA 425 corridoio internazionale che vi avrebbe abbandonato » (r). Circa poi la rinuncia airart. 25, l’on. Barzilai ne sosteneva l’inanità, essendo la montenegrina Antivari mancante d’un porto di rifugio, d’arsenale, di luogo di rifornimento, mentre l’Austria possiede nel medio Adriatico le basi militari di Cattaro e di Spitza, e da Spitza si domina Antivari, che in tal guisa deve accontentarsi di rimanere un porto commerciale. E concludeva: « Oggi come oggi, il porto d’Antivari è una pura espressione idrografica, e noi ci troviamo in condizioni... che se di compensazioni abbiamo bisogno, esse devono essere efficaci, rapide, di efficienza immediata » (2). In sostanza questi compensi che l’on. Barzilai chiedeva, o meglio queste rinunce su cui tanto si disputava, non divennero veramente efficaci se non nel 1913, cioè dopo le due guerre balcaniche, che furono una sconfitta non solo per la Turchia ma per la politica balcanica dell’Austria. Ed ora una domanda: l’irredentismo che mai non fu spento, quest’inimicizia costantemente professata dal popolo italiano verso l’Austria, nonostante l’alleanza, ha delle ragioni fondate ? Certo, quando si abbia presente la politica tenuta dall’alleata verso i nostri connazionali: politica, la quale in fondo altro non è che il proseguimento di quella (x) Vita internazionale, p. 171. Firenze, 1911. (2) Op. cit., p. 172.