470 I,’ADRIATICO gramma opposto a quello dell’Austria ma concordato con quello della Russia. Rispetto e tutela delle nazionalità della penisola : ecco uno dei capisaldi. Questo in linea politica. L’Italia e la Russia si proporrebbero il compito di mettere all’unisono le aspirazioni di quelle nazionalità, e soprattutto di trovare una via di conciliazione fra Serbo-Greci e Bulgari, i cui rapporti, dopo la seconda guerra balcanica, sono sempre tesi. La soluzione del problema macedone porterebbe di conseguenza alla ricostituzione della Lega balcanica con l’ammissione pure della Rumania; e questa lega sarebbe una vera garanzia di pace e di tranquillità per l’Europa. Altre questioni minori, come, ad esempio, la posizione degli Arumeni nella Balcania (') ed (*) Vedi De Luca, op. cit. Cosi egli si esprime in argomento : « Da quanto tempo invero, in tutte le loro angustie e jatture, gli Aromeni non han teso l’orecchio verso l’Adriatico, se mai da opposti lidi non giungesse una italica voce rievocatrice ! Ebbene, basterebbe, in questi duri momenti, un gesto di sollecitùdine da parte dell’Italia, perchè tutti gli occhi di quei Valacchi dei Balcani, come di questi dei Carpazi si rivolgessero, con riconoscenza, alla nostra volta» (p. 48). E più innanzi: « Se questi Aromeni non esistessero, nei paesi balcanici, a un passo dall’Adriatico, a rinforzo deH'elemento albanese, affermazione di tenacia e di vitalità latina, sarebbe tornaconto nostro di farli nascere » (p. 49). — Sullo stesso argomento pubblicò un dotto ed interessànte libro il rumeno prof. 11,113 Barbulescu dell’Univ. di J assy : Relations des Roumains avec les Serbes, les Bulgares, les Grecs et la Croatie en liaison avec la question macédo-roumaine, J assy, 1912. Oggetto dell’opera è quello di chiarire la posizione della Rumania nel conflitto serbo-bulgaro per la Macedonia; e perciò l’A. esamina i rap-