GRECI E ROMANI 127 Quando infatti con Augusto Roma venne ad iniziare una politica estera di raccoglimento, i confini dello stato non erano ben definiti nè sicuri e per l’Italia il limite naturale delle Alpi non era stato raggiunto. Tornava quindi necessario conseguire libero passaggio attraverso di quelle, anche perchè le regioni transalpine avessero modo d’accedere alla civiltà latina ed i traffici potessero correre liberamente fra la Germania ed i mari Adriatico e Tirreno. A queste supreme ragioni fu ispirata la conquista delle Alpi e particolarmente della Rezia e Vindelieia, del Norico e della Pan-nonia. E così, essendo già riunite allTmpero la Dalmazia e la Mesia superiore, le vallate del Reno e del Danubio verranno poste in comunicazione con l’Adriatico: la prima, per mezzo d’una via che da Angusta Vindelieia (Augsburg) raggiungerà Ylsarco (Eisach), per scendere poi lungo l’Adige fino a Verona, donde si volgerà ad Altinum (Via Claudia) ; la seconda per mezzo di due strade che si riuniranno a Poetovio (Pettau) sulla Drava, donde il tracciato, scavalcati i monti e toccata Celeia (Cilli), passerà nella vai della Sava e di qui per Emona (Eubiana) perverrà ad Aquileia. « Nei centocinquant’anni — nota il Mommsen — che trascorsero dalla fondazione d’Aquileia, se da un lato, movendo di qui, i commercianti romani s’erano impadroniti sempre più del traffico, dall’altro lo stato, come tale, visi era poco affermato. Importanti stazioni commerciali infatti s’eran ve-