252 i/ADRIATICO inteso, dai Veneziani. E Verona nel 1274 riconosceva ad essi il diritto di percorrere liberamente e senza pagar dazio il corso dell’Adige, con facoltà d’esportare da quella città quanto faceva loro bisogno, ad eccezione delle vittuarie, dei cavalli e delle armi; e con un nuovo trattato del 1310 i Veronesi s’impegnavano ad aprire un canale d’una data ampiezza dall’Adige al Po, a curarne la manutenzione ed a concedervi il transito, esente da imposte, ai Veneziani. E via di questo passo ,(I). Eo stesso si dica circa i rapporti con le città delle Marche e della Romagna, per chiarire i quali bastano le ordinanze ducali sulla navigazione per l’Adige e sul mare, emanate nel 1227-28, ed i patti, pure del 1228, fra Venezia e le località di Osimo, Recanati, Castelfidardo, Cingoli ed Umana, le quali, oltre a concedere ai Veneziani quant’essi avevano conseguito da Ferrara, Ravenna, Mantova e da altre città, erano obbligate a guerreggiare, eventualmente, con Venezia contro Ancona (2). Con città delle Marche particolarmente pare che la Repubblica segnasse dei patti fin dall’880; le prime trattative vere e proprie sono però del 1141 e furono conchiuse fra Venezia e Fano. Con (J) Non mi dilungo su questo argomento, essendo mia intenzione di trattarlo a parte in un più ampio studio documentato. (2) LuzzaTTO, I più antichi trattati fra Venezia e le città marchigiane (N. Arch. Ven., N. S., 21).