EGEMONIA DI VENEZIA 251 portare, per la via del Po, generi alimentari a Venezia. Questa, dieci anni dopo, si assicurava altri vantaggi relativamente alla pesca, nonché alla raccolta e vendita del sale, ed i Ferraresi promettevano di non ricevere nel loro distretto alcuna merce che non fosse importata dai Veneziani. Tali obblighi si ripetono negli anni successivi e la rinnovazione avviene in sèguito alle solite lotte di predominio, specialmente circa la navigazione per le bocche del Po, che Venezia finalmente riusciva ad assicurarsi; le contese continuano con il Marchesato estense che eredita gli obblighi di Ferrara. Patti consimili ai già descritti sono stipulati con Ravenna. Tale, ad esempio, è quello del 1234; scopo di esso era, per i Veneziani, come ben osserva il Pasolini «di assicurare in Ravenna i loro mercanti, alleviare a loro il peso dei dazi, agevolare i trasporti, assicurarsi d’aiuto nei casi di naufragio, impedire i soccorsi di vettovaglie ai nemici dei Padovani, ottenere il risarcimento dei danni ricevuti negli ultimi quindici anni, indirizzare a loro vantaggio il commercio del sale, ed assicurarsi che i prodotti dell’Italia meridionale a Venezia piuttosto si portassero che alle città di Romagna e di Lombardia ». Mantova si obbliga pure nel 1251 a ricevere il sale non per altra via che per quella di Ferrara, perchè da questa parte giungeva precisamente quello delle saline di Chioggia trasportato, bene