12 l’adriatxco prossime all’imboccatura di quel mare. Nessuna città è nominata nell ’Odissea, che si possa localizzare sull’Adriatico; nè fra le popolazioni costiere di questo bacino ritrovasi memoria alcuna del figlio di L,aerte, come invece fu conservata vivissima quella di Diomede. Do Champault nel suo itinerario d’Ulisse (r) combatte l’opinione del Bérard (2) che la Scheria d’Omero fosse Corfù e la vuole identificata con Ischia, aggiungendo che i Feaci, suoi abitatori, altro non erano se non Fenici o Greco-Fenici, i quali, partendo dalla madre patria, avevano segnato la loro navigazione per il Mediterraneo con una serie di stazioni, fra cui anche Corfù ed Ischia. Da Corfù, egli pensa, i Fenici entrarono neirAdriatico, anzi quell’isola era una stazione obbligatoria per chi dalla Grecia s’inoltrava in quel mare (3) ; e fu la ricerca di merci preziose, specialmente dei metalli, che fece navigare i Greco-Fenici, e quindi anche i Feaci d’Ischia, gli stessi mari percorsi dai (J) Phéniciens et Grecs en Italie d’après ¡’Odyssée. Paris, 1906. (2) Les Phéniciens et l'Odyssée. (3) « Les Phéniciens ont été pendant des siècles les maîtres du commerce dans les mers grecques. Beaucoup d'entre eux, d’ailleurs plus ou moins hellénisés, ont profité de cette situation pour déborder sur VAdriatique, la Sicile, l’Italie, et sans doute aussi le nord-ouest de la Méditerranée... Corfou est un point de premier ordre dans les navigations homériques qui se font par les côtes; elle est alors, elle a été auparavant, et elle sera de longs siècles encore une station obligatoire pour tout ce qui va de Grèce dans VAdriatique et dans la mer Tyrrhénienne... ».