104 L’ADRIATICO lizie cesariane, riesce a tener queste bloccate nel porto di Brindisi. Senza di esse Cesare sarebbe stato perduto; perchè, mentr’egli difficilmente poteva muovere e vettovagliare le sue schiere, posto com’era fra il mare e le forze nemiche, queste andavano sensibilmente aumentando, onde l’azione decisiva era prossima. Per fortuna del conquistatore delle Gallie, il suo luogotenente M. Antonio tentò il rischio supremo e soccorso anche dal vento riuscì ad approdare nella fedele Eissa, invano inseguito dal nemico; indi, sbarcato nell’illirico, raggiunse il suo duce sulle rive dell’Apso (Semeni). *51 Con l’audacia e la fortuna Cesare avea sopperito alla propria inferiorità navale. Ma non bastava. l,a situazione conservavasi ancora favorevole a Pompeo, in quanto che egli con l’ausilio delle navi, che lo tenevano in contatto col porto di Durazzo, facilmente approvvigionava l’esercito ; mentre Cesare a stento traeva dall’interno del paese quanto gli abbisognava, e per di più il naviglio pompeiano gli aveva catturato o affondato i trasporti ancorati nei porti dell'illirico. Tornava perciò necessario al conquistatore della Gallia operare un’ azione decisiva ancorché arrischiata, e sopratutto mettere fuori causa la flotta nemica, riducendo la campagna ad una guerra puramente continentale. Ed ecco che egli abbandona Durazzo volgendosi ad Apollonia e di lì, fra lo stupore deH’avversario, che non sapea decidersi se inse-