3° 4 l’adriatico Che le diffidenze di Venezia verso la Spagna ed in particolare verso il Doria, servitore di Carlo V, avessero fondamento, è dimostrato dagli avvenimenti del 1538, il cui epilogo è nel fatto della Prévesa. Brano finalmente riusciti i Cristiani ad unire le loro forze contro i Turchi; la flotta veneziana era raccolta a Corfù ed una squadra pontificia ad Ancona; non si aspettava che il naviglio spagnuolo. Ma il Doria si faceva attendere; ed intanto il Barbarossa assaltava le isole dellArci-pelago ed i Turchi molestavano per terra i possessi veneti della Dalmazia. Finalmente il Doria comparve a Corfù; ed allora le forze cristiane si decisero ad attaccare il naviglio turco ancorato alla Prévesa. Kra il 27 settembre 1538: data che avrebbe potuto anticipare di trentatrè anni il successo di Lepanto. Il dominio mediterraneo degli Ottomani avrebbe ricevuto una scossa non indifferente e la pirateria, distrutto il naviglio turco, sarebbe stata privata del suo appoggio più efficace. LAdriatico sarebbe stato purgato da Turchi e da corsari e la Serenissima avrebbe riacquistato il suo prestigio in detto mare. Ma era ciò appunto che la Spagna non voleva ; era questo che il Doria tentò ad ogni costo impedire. E ci riuscì, movendo contro i Turchi sì, ma col proponimento di non combatterli. Venezia, rimasta sola, dovette ritirarsi. L’Europa che aveva atteso dalle forze alleate la liberazione dal flagello dei mari, comprese a chi spet-