6 l’adriatico invasione che determinò la rovina del romano impero nella stessa guisa che il propagarsi degli Arii avrebbe oscurato per qualche tempo la civiltà mediterranea. E come dopo il Mille gli elementi cristiano-latini ripresero il sopravvento sulla forza teutonica, così le genti mediterranee si sarebbero emancipate dal giogo degli Arii creando vari centri di civiltà, che Roma poi unificò sotto il suo scettro. Del resto, chi ornai può negare l’esistenza d’una vetusta civiltà greco-mediterranea, che precede di qualche secolo l’età dell’oro dell’espansione coloniale ellenica, ed in parte si svolge parallela a quella dell’Oriente classico? he rovine di Micene, d’Argo e di Tirinto, i ruderi di città nell’isola di Creta, i monumenti di Orcomeno nella terra dei Minii in Beozia lo attestano. Se bene intendo, sarebbe appunto questa, secondo il Sergi ('), un prodotto di quella stirpe mediterranea, cui spetterebbe l’onore della prima civiltà europea. Non tocca a me risolvere l’intricato problema; a me basta rilevare l’esistenza d’un antichissimo periodo di vita civile, ch’ebbe per centro l’Egeo e per campo d’attività il Peloponneso, lAttica, Creta, l’Arcipelago e le coste dellAsia Minore. Quale funzione esercitasse allora il Mare Adriatico è impossibile affermare, dal momento che, fatta eccezione intorno all’Egeo, gli elementi archeolo- (*) SERGI, Ani e Italici. Torino, 1898.