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L’ADRIATICO
cato di rifarsi delle perdite, appena gliene fosse offerto il destro. Infatti dopo una guerriceiola fra il Da Carrara e il duca d’Austria, il primo comprò dall’altro Treviso insieme con Belluno, Feltre e Ceneda per 100.000 fiorini d’oro (1384). Ciò fu pel Da Carrara motivo a sperare nuovi ingrandimenti ed infatti, intromessosi nello scisma che agitava il patriarcato d’Aquileia dopo l’elezione di Filippo d’Alen<jon, portò le sue armi nel Friuli. Venezia ne approfittò per suscitare contro di lui gli Scaligeri; ma poi si intromise lo stesso G. Galeazzo Visconti, il quale, alleato ai Carraresi, s’impadronì del dominio scaligero; indi, mutata politica e stretta lega con Venezia, si rivolse contro il signore di Padova e ne occupò le terre, restituendo Treviso alla repubblica veneziana.
  Tí vero che nel 1390 Francesco Novello da Carrara rioccupò Padova; tuttavia la potenza più nemica di Venezia, da parte di terraferma, avea subito tale colpo che la sua fine non dovea essere molto lontana. Nel 1402 infatti muore il Visconti; e Venezia, accordatasi con la duchessa reggente, ottiene due anni dopo Belluno, Feltre e Bassano; indi, fattasi audace e avendo ragione di temere dai Carraresi, li attacca ed al loro alleato, Nicolò III d’Este, strappa definitivamente il Polesine nel 1405; infine, servendosi degli aiuti del Gonzaga, li vince e li stermina l’anno dopo.
  Negli anni seguenti si susseguono speditamente i successi della politica veneziana in terraferma.