AUSTRIA, FRANCIA, ITALIA 4«3 denominazione s’intendesse anche il Friuli orientale, Trieste, l’Istria e la Dalmazia, ma riterrei di no), pur conservando la sovranità austriaca, entrasse nella progettata Confederazione italiana. Fra questa una ferita che il Gabinetto di Vienna era costretto ad infliggere alle proprie ambizioni marinaresche. Ma gli avvenimenti italici del 1860-61 fecero deviare il colpo, giacché, come non si poterono osservare nei riguardi della Penisola (e fu un bene per noi) molte delle condizioni di quella pace, le quali sembravano fatte apposta per non essere attuate, così l’Austria ebbe agio di mantenere la sovranità piena ed intera sulla Venezia. Dirò anzi che, per l’azione diplomatica franco-inglese, il Gabinetto viennese si disinteressò degli affari italiani per rivolgere l’attenzione alla Germania ed all’Ungheria, dove il Kossuth, d’accordo con Vittorio Emanuele e col Cavour, si proponeva di suscitare nuovamente la rivoluzione. Ognuno vede chiaramente che il mezzo più decisivo per colpire l’Austria sul mare e ridurla di nuovo a stato puramente continentale era quello di staccarle i paesi della corona di Santo Stefano. Un’Ungheria, che fosse sorta a stato indipendente o a capo d’una confederazione slavo-magiara, non avrebbe costituito un vero e proprio pericolo al primato italiano sull’Adriatico, come invece costituisce la vasta monarchia austro-ungarica sorretta dall’imperialismo germanico. ^ Durante la guerra del ’59 la marina sarda e