5i4 i/ADRIATICO non nego che nelle campagne e nelle piccole borgate, dove l’elemento italico è più scarso che nei grossi centri e da questi isolato, e dov’esso è costituito soprattutto da popolo e da contadini, non nego che la slavizzazione abbia ottenuto qualche successo. Mi limiterò a considerare i centri più cospicui, ad esempio Trieste; e dirò che questa città trova nella sua esemplare fedeltà alla tradizione latina, grazie alla sua meravigliosa espansione economica, tanta forza da sgominare il nemico. All’invasione slovena essa risponde civilmente con un’opera degna di Roma: risponde cioè italianizzando gli Slavi. Ed è veramente elevata e duratura l’azione che si svolge ogni giorno dal Colle di S. Giusto, di creare cioè nello straniero che scende alla spiaggia pensiero, abitudini, anima latina. Se molti cittadini italiani di Trieste portano casati slavi, ciò significa che i loro antenati erano abitatori della barbarica Slavia, ma che poi trasformarono la loro psiche in quella nobile città figlia di Roma e la resero tutta e sinceramente latina. A queste deduzioni prettamente storiche noi possiamo aggiungere altre osservazioni e queste d’indole strategica, pure desunte dallo studio delle vicende passate. Ea storia ci avverte che delle due sponde adria-tiche la più aperta al progresso e ai traffici fu la nostra; ed è perciò che da questo lato superò e s’impose sempre alla riva opposta. Tutto il ver-