132 L’ADRIATICO fiorì più di tutte rapidamente, e sorpassò di gran lunga le antiche colonie greche di Apollonia e Dyrrachium, benché in quest’ultima città del pari sotto Augusto fossero inviati dei coloni certo non veterani, ma Italici privati delle loro terre, e la città stessa fosse ordinata a municipio romano » (*). Le coste e le isole dalmatine si ebbero un ordinamento comunale italico e ben presto le popolazioni appresero il latino (2), mentre nella parte continentale, come anche il Curtius osservò nei riguardi della civiltà greca, il romanesimo si trovò a lottare contro gravi ostacoli, costituiti soprattutto dalla natura del suolo. I legionari romani al tempo di Tiberio iniziarono la costruzione di vie da Salona verso l’interno; ma la lodevole, sebbene ardua, impresa non ebbe sèguito (3). Nella decadenza generale del in secolo Salona fiorisce per opera di Diocleziano, cui avea dato i natali, sebbene la città fosse fin da prima frequentata dai traffici; attive erano le miniere di ferro della Bosnia e le foreste davano in abbondanza ottimo legno da costruzione; dovunque fiorivano le industrie tessili (4). Nelle regioni interne fra la Sava e il Danubio, tra questo fiume e la Dalmazia, l’ordinamento miniare precedette il civile e costituì anzi un regime (*) Mommsen, Le provincie romane, cap. VI. (2) Mommsen, Le provincie romane, cap. VI. (3) Mommsen, Le provincie romane, cap. VI. (4) MommsÈn, Le provincie romane, cap. VI.