248 l/ ADRIATICO delle Marche doveva limitare il traffico con il Levante alle proprie navi ed ai generi prodotti esclusivamente nella propria giurisdizione. Per di più le merci, che provenivano di lontano, erano gravate sulla piazza d’Ancona da un dazio quattro volte maggiore di quello che si pagava alla dogana di Venezia. Così questa città raggiungeva lo scopo di privare la rivale d’ogni imperio marittimo sull’Adriatico, superandola altresì con la concorrenza nei traffici levantini ! A proposito di lotte per ragioni d’interesse commerciale, è da ricordarsi la guerra che nel 1272 Venezia combattè contro Bologna e Ravenna collegate e che si chiuse nel 1274 col lodo arbitrale di Gregorio X favorevole alla prima, perchè egli le riconobbe il merito d’avere purgato l’Adriatico dai pirati; successivamente quella del 1275-76 fra Venezia ed Ancona, durante la quale la prima suscitò, contro la rivale, Fermo ed altre città delle Marche, e si chiuse con la pace di Ravenna del 1281, in cui Venezia mitigò, è vero, le sue pretese, ma Ancona riconobbe la supremazia di S. Marco sull’Adriatico ('). Secondo il Guglielmotti (2), Venezia, in lotta con Genova, avendo bisogno di grano e non avendone trovato in terraferma, aveva stabilito nel 1270, (*) Manfroni, Stor. della marina ital. dal tratt. di Ninfeo alla caduta di Costantinopoli, p. 67 e segg. (2) Storia della marina pontificia, voi. I, p. 422-423.