I,’ADRIATICO volesse seguire con attento sguardo —scrive il t) Curtius — la via tracciata da’ commerci antichi, troveremmo che gli abitatori dell’Euripo (Eubea), i più operosi fra tutti i Greci nell’accogliere e diffondere la civiltà fenicia, furono quelli che strinsero fra loro coi vincoli di scambievoli relazioni i mari d’Oriente e d’Occidente, allo scopo di procacciarsi copia di metalli e di porpora» (‘). In complesso, si accoglie la versione di Erodoto, il quale assegna agli abitatori di Focea nell’Asia Minore il merito di avere intrapreso lunghi viaggi, anche d’inverno, e d’avere fin dal secolo vii percorso tutto l’Adriatico, aggiungendo ch’essi si servivano non di navicelle rotonde, com’eran quelle usate pel commercio, ma di legni da guerra forniti di ben cinquanta remi. Se, come avverte il Grote, è da attribuirsi a Corinzi e Corciresi l’inizio del commercio ellenico in quel mare e la fondazione di colonie nell'illirico, furono invece i Focesi a trafficare lungo la sponda adriatica d’Italia (2). Altre popolazioni figurano accanto ai Focesi ed agli Eubei: i Calcidesi anzitutto, che avrebbero visitato anteriormente al vi secolo le due sponde della Penisola; poi i Samii, indi i Milesii, i Rodii (3), i Colofoni, i Cretesi, gli Egineti (4), i Eocresi, gli (J) Stor. greca, I, p. 448. (2) Histoire de la Grèce, trad. dall’inglese del De Sadous, V, p. 135. Paris, 1865. (3) Da ricordarsi Rudiae nella Sallentina. (4) Strabone accenna a relazioni fra Egineti ed Umbri,