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i/ADRIATICO
non aver raggiunto lo scopo, poiché nel maggio
1379	i Genovesi sono dinanzi a Pola, dove disperdono Vettor Pisani, per mettere poi il blocco alla Laguna con base navale a Chioggia, mentre il Da Carrara e gli Ungheresi stringono Venezia dalla parte di terra.
  Non è mio compito dilungarmi sui particolari di questa guerra. In ogni modo è nota la resistenza dei Veneziani ed il mutamento dell’esito della lotta, che seguì con la liberazione di Vettor Pisani dal carcere e più ancora con l’arrivo del naviglio di Carlo Zeno dall’Oriente. I Genovesi, bloccati in Chioggia, si arresero nel 1380; ma la loro flotta cercò di rifarsi dalla sconfitta subita nella Laguna col mantener viva la rivolta dalmato-istriana. Trieste infatti si diede al patriarca d’Aqui-leia e così fecero altri luoghi dellTstria; finché il Pisani dapprima, indi lo Zeno riuscirono ad allontanare il naviglio nemico dall’Adriatico. L’8 agosto del 1381 segnavasi la pace di Torino.
  E se Genova era uscita da questa guerra con la disfatta, Venezia era costretta, per saziare le brame dei suoi nemici, ad abbandonar loro parte delle sue terre e a rispettare l’autonomia di Trieste che rimaneva sotto il protettorato del patriarca d’Aquileia (*). Ma purché 11011 si ingrandisse il
  (*) L’autonomia non garantiva a Trieste la conservazione della libertà. Tutt’altro ! Lo stato, che ne aveva assunta la tutela, era allora, oltreché politicamente debole, travagliato