BARBARI Ei BIZANTINI	187
Ionia di mercanti veneziani. Di ritorno dalla Germania i Veneziani recavano in patria vari generi, ma specialmente il legname da costruzione, oltreché il ferro, e questo specialmente dalle miniere della Carinzia e della Stiria. Essi poi erano incaricati del servizio di posta dall’Italia superiore alla Germania ed all’impero bizantino.
  Da politica della Casa di Sassonia, la quale si proponeva di assoggettare il Mezzogiorno d’Italia abbattendo ad un tempo Greci e Saraceni, si mostrò deferente verso Venezia, la sola potenza italica la quale disponesse allora d’un naviglio capace di tener testa ai due nemici, che si erano collegati per la comune difesa. Essa però non volle seriamente compromettersi; e soltanto Ottone III pare riuscisse ad accordarsi in Venezia stessa con Orseolo II per una lotta contro i Bizantini e gli Arabi, in cambio di immensi vantaggi commerciali; azione che non ebbe effetto per l’improvvisa morte del re germanico.
  Appena eletto, il successore Enrico II riconobbe il doge come duca d’Istria e di Dalmazia; ed io opinerei che anche Ottone III avesse fatto tale riconoscimento, dall’istante che egli chiedeva il soccorso navale di Venezia per combattere i propri nemici; e forse anche Enrico II si proponeva di valersi degli aiuti di S. Marco per continuare nell’Italia meridionale quella lotta lasciata a mezzo dagli Ottoni, ma che egli non potè riprendere, date le condizioni dell’Italia, se non nel 1014 e senza che Venezia vi partecipasse.