434 I,’ADRIATICO Un altro fatto degno di nota è la fedeltà che professarono in ogni tempo verso la Dominante gli Slavi a lei soggetti e particolarmente le milizie che Venezia traeva dalla Schiavonia. Ciò fu osservato da tutti gli storici. « Lo spirito delle popolazioni era patriotico, nè i Dalmati e gli Schiavoni potevano considerarsi mercenari o stranieri, perchè i loro paesi formavano parte integrante degli stati veneti, fornivano truppe alla Repubblica, avevano comuni co’ Veneziani la lingua, la religione, i costumi, l’amministrazione politica, il commercio. Le coste dell’Adriatico formavano una nazione non solamente soggetta al veneto dominio, ma legata da comunanza d’interessi, dalle tradizioni, dalla volontà dei popoli» (I). Non è sufficiente questa attestazione e le altre sopra riferite per dimostrare che l’odio jugoslavo contro gli Italiani, più che un portato d’un risveglio nazionale, è un gioco della politica di Vienna ? Occorre poi anche aver presente che non tutti gli Jugoslavi sono contro di noi, ma soltanto gli Sloveni che premono a Gorizia, a Trieste e nel-l’Istria, ed i Croati che spadroneggiano in Dalmazia; e gli uni e gli altri, inutile avvertirlo, sono sudditi austriaci. Ben altre disposizioni mostrano i Serbi ed i Montenegrini oltreché i Bulgari, i quali tutti hanno seguito con simpatia ed imitato il nostro Risorgimento. E se talora i due primi ci (*) Bonnai,, op. cit, p. 126.