CONCLUSIONE 531 tutto quel lido della penisola che guarda verso Oriente e che Plinio giustamente definiva la fronte d’Italia. Ed è per questo che all’amore verso l’argomento trattato sento il bisogno di aggiungere l’espressione della mia fede. Perciò mi aiiguro che la soluzione del problema adriatico sia imminente e proceda conforme alle nostre aspirazioni, le quali godono l’appoggio dei dati offerti dalla geografia e dalla storia, dati legittimi e tali da offrire la più seria garanzia alla giustizia della causa italiana. Ea soluzione di quel problema, resa matura dagli odierni avvenimenti, si rende indispensabile non solo per ragioni nazionali ma per il nostro progresso economico, per la sicurezza medesima dello stato. Ea situazione europea suggerì infatti al nostro governo parole che parvero novello grido di dolore: « Nelle terre e nei mari dell’antico continente... l’Italia ha vitali interessi da tutelare, giuste aspirazioni da affermare e da sostenere ». E gli atti tennero dietro alle parole, perchè a breve distanza seguì l’occupazione di Valona. Vero è che il possesso delle chiavi dell'Adriatico, se ci consente di sbarrare il passo d’Otranto a chi voglia forzarlo, lascia però intatta la nostra situazione in quel bacino. Ma la nazione italiana ricorda che novecento anni or sono le galee di Pietro Orseolo II, movendo dalle Lagune, giunsero acclamate alle spiagge dell’Istria e della Dalmazia e debellarono l’infesta pirateria. Le città, allineate