EGEMONIA DI VENEZIA 247 pubblica collocava nei posti più frequentati, o sul mare o nei fiumi, dei legni armati con l’incarico di far osservare i patti ; finché col tempo si costituì la cosidetta Squadra del Golfo o flottiglia dell’Adriatico (*), ch’era permanente ed esercitava un vero e proprio ufficio di polizia marittima su quel bacino, sia contro la pirateria, sia contro il contrabbando, salvaguardando in tal modo il commercio e vigilando alla salute della Repubblica. Inutile dire che la politica protezionista di Venezia suscitò del malcontento fra le città che ne erano danneggiate : onde continue inimicizie e lotte e rappresaglie; di qui la necessità, da parte di Venezia, di collegarsi ad alcune città contro le proprie rivali e di favorire i centri minori, meno esigenti e punto pericolosi, a danno dei maggiori. Osimo e Recanati, Rimini e poi anche Bologna^nella prima metà del secolo xm dovettero unirsi alla Repubblica contro Ancona ; e per inimicizia contro questa città, i mercanti delle Marche venivano prosciolti dagli obblighi daziari per le importazioni nel territorio veneto. Ne venne infine che Ancona fu costretta a quel trattato rovinoso segnato nel 1264, che è proprio l’antitesi del celebre Atto di navigazione, col quale il genio di Oliviero Cromwell nel 1651 avviò a più alti destini il commercio inglese. La prima città (x) L’Adriatico era per Venezia il Golfo per eccellenza. Orazio l’avea chiamato Lacus Hadria (EpI, 18, v. 63).