224 I,’ADRIATICO più accanita con l'aftievolimento di Pisa dopo la Meloria (1284). E mentre le squadre delle due repubbliche s’in-seguono dovunque ed i Genovesi compaiono spesso sull’Adriatico per molestare i convogli veneziani ed incitare alla rivolta le città marinare soggette alla repubblica di S. Marco, questa s’industria a disciogliere l’alleanza greco-genovese. Contemporaneamente Carlo d’Angiò, insignoritosi del regno di Sicilia, si propone di restaurare la marina del suo stato, sulla quale ei contava assai per coronare l’ambizioso disegno di assidersi sul trono di Bisanzio. 1/ intento dell’Angioino era palese, poiché in tutti i porti delle Puglie ei faceva allestire i mezzi per la grande spedizione; nel medesimo tempo iniziava trattative diplomatiche con le città d’Albania e nel 1277 diveniva signore d’Acaia, donde volgeva le armi, e con successo, contro Durazzo e Valona. Era questa una politica che Venezia, per rispetto all’antica tradizione e per l’equilibrio dell’Adriatico, non avrebbe dovuto sopportare. Non si era opposta infatti, e con tutti i mezzi, a che due principi normanni ponessero piede anche sulla riva orientale di quel bacino ? Nessuna potenza doveva rendersi padrona d’ambe le sponde, perchè in tal modo avrebbe potuto chiudere a suo talento il canale d’Otranto ! Ora però la situazione, sebbene apparentemente uguale a quella creata dal Guiscardo e da Gu-