AUSTRIA, FRANCIA, ITALIA 395 Italiani, pur sapendo che quella nazione non accampava ragioni sull’Adriatico, compresero che ogniqualvolta la sua bandiera sventolava su questo bacino, essa veniva anche per appoggiare la causa della nazione italiana. A tale politica s’associò dal 1832, cioè dall’avvento al potere del partito Wighs, anche l’Inghilterra; ed entrambi gli stati cominciarono a far sentire la loro azione diplomatica a nostro favore. ha Lega doganale italiana, istituitasi nel novembre 1847 fra la Sardegna, la Toscana e lo stato pontificio, auspicò non lontana l’indipendenza e l’unità della patria, ha riscossa era vicina. E mentre il Gioberti e il Durando tenevano viva la fiamma dell’idealità e il Balbo pensava che l’Italia avrebbe acquistata l’indipendenza solo allora che, cessata di esistere la Turchia, l’Austria, volgendosi all’Oriente, avrebbe abbandonato la nostra penisola, i fratelli Bandiera, affascinati dalle parole del grande Mazzini, dimostravano, con la fuga a Corfù e col sacrificio delle loro vite, che l’esistenza d’una marina austriaca, formata da Italiani contro l’Italia, costituiva un terribile assurdo storico ed un’ingiuria al sacrosanto principio della nazionalità. Questa marina, d’altra parte, era ben lontana dal continuare le gloriose tradizioni della Serenissima, perchè dal 1815 al 1848 apparve guasta dagli abusi e in balìa del disordine (*). Se l’Austria del (x) Marchesi, op. cit., p. 83 e segg.