170 L’ADRIATICO Gfoerer) corsero nuovamente l’Adriatico, sbarcarono presso Ragusa e misero a sacco un tratto di quella riva. Ben presto però dovettero ritirarsi, in sèguito agli attacchi della flotta greca o, secondo altri, dinanzi alle forze navali riunite di Venezia e di Bisanzio ('). Negli anni 867-71 pare che la Repubblica avesse parte nell’impresa di Ludovico II contro gli Arabi del Mezzodì, e quindi partecipasse all’espugnazione di Bari e condividesse con i Greci la fortuna d’uno scontro navale dinanzi a Taranto, sebbene su questi avvenimenti le versioni sieno discordi. In ogni modo è certo che la spedizione suaccennata non riportò quel successo che ognuno sperava, soprattutto per le discordie tra gli elementi cristiani, taluno dei quali soccorse la causa musulmana. Infatti, negli anni che seguono, gli Arabi ripetono con maggiore accanimento le loro scorrerie e nell’878 giungono perfino alla laguna di Grado, dalla quale l’armata veneta fortunatamente li respinge; negli anni successivi ricevono nuove sconfitte, per terra e per mare, dall’impero bizantino. E sebbene essi, sulla fine di quel secolo e sul principio del seguente, stringessero degli accordi con alcune città marinare, traendo dà quest’alleanza maggior forza e audacia, pure 11011 v’è cenno di altre loro incursioni neH’Adriatico, seb- (!) Manfroni, op. cit., p. 55.