44 DISCORSI DE IL SABBATTINO ECC. usciria fuori cum le zosane, e se non in una, in molte, che sono infra fortuna e fortuna, e se la non uscisse tutta, poco ne restaria, corno è detto per avanti. Capo XXXIV. — Cerca quelli che dicono che gli sora comuni, ascendendo gli canedi alti, danegiano la laguna. Quanto che le acque salse de il mare, cum il sopra comune, ascendendo sopra li canedi, dove non pole ascender il comune, siano la ruina della laguna per il condur gioso cane, terra et altri herbazzi, mi meraveglio molto di quelli, li quali ardiscono di affirmar tal cosa, la qual è in tutto per il contrario. Quando el viene uno sora comune, e che’l viene con fortuna del vento di sirocho, l’acqua cresce in la laguna e, crescendo, la soleva tutte quelle cose, che la trova legiere per la laguna, e, gionta alli canedi, trovando apresso de quelli canelle et allege, tutte la le solieva, et, ascendendo l’acqua sopra gli lochi alti, esse cane et allege conduce seco, spinte dalla corentia dell’acqua e da il vento di sirocho, che verso la terra ferma le spingie; e non solamente queste cose legiere, ma legnami e barche, le quai tal fiata s’atrovano desligate senza governo, tutte sono condute nelli canedi, sopra gli lochi alti, da esso sora comune. Quando poi l'acqua discresse, la non ha quel corso in ditti tempi apresso gli canedi, che quella ha ne’ tempi quieti, e cala pian piano per il tempo di tre over quatro hore, per modo che tutte esse immonditie et altre cose, condotte da il sora comune, restano sopra essi lochi alti, e non vengono più in la laguna, che’l si poi dire, li sovra comuni esser le scove, che scovano la laguna, e li comuni delle acque sono quelli che le imbratano : perochè, crescendo l’acqua, quella entra per li porti et, impiti gli canali, ascende sopra le velme, e si va ad apogiar alle rive degli canedi, et tutto quello che essa acqua, così crescendo, trova per la laguna, lo conduce seco fino alle rive degli canedi e, ritrovando quelle alte, non puoi ascender sopra : per il che la lassa ogni cosa apresso di esse rive. L’acqua poi, partendossi da esse rive, si parte pian piano senza corso : e cosi continuando esso comune quasi tutto il tempo dell’anno, va facendo questo cativo effetto, impindo di tal materie tutte le sache degli canedi, la qual coadunation di cane et allege, cota da il solle, bonbegada et indolcita da le pioggie, si fa tutta de un corpo, e spingie fuora la canella, e doventa canedo. E già sarebbe esso canedo molto più avanti di quello che egli è, se’l non fosseron gli sora comuni, che ne sollevano la maggior parte, conducendola dalla bassa alla alta. El si potrebbe dir : « Iu dici che li comuni trovano cane il la laguna ; de dove vengono esse cane, se noi} voi consentir che le siano condute dagli canedi alti alli bassi ? ». Rispondo che queste cane non sono cane discese da gli canedi per la causa ditta, ma sono cane de grisole delle valli basse, le quai sono fitte dagli pescadori nel fango, senza pertiche e pali ; che esse grisole, cum ogni poco di fortuna, si cavano da se stesse et vano a seconda ; et ancora di quelle, che apresso il fango sotto l’acqua se imarciscono e si scavazzano, e vano a segonda. Se l’aggiongie, apresso delle cane, che li hortolani investeno li suoi arzeri delle vigne, da uno capo a l’altro di questa laguna, a longo i lidi, li qual arceri fano a questo modo: di sora> verso l’acqua, fano una investitura con grisole di cana dopia, ligada a palli molte fiate de salgari, e poi tra esse grisole et il terreno empieno de gran fassi di canelle, tolte degli canedi, acciochè l’acqua non slavazzi il terreno. Se’l vien puoi qualche acquaizza, con venti di garbino e di ponente, la maggior parte di esse si rompeno, e tutte quelle cane si spandeno per la laguna : e però non seria mal far le provisioni che io dirò per avanti. Alla impossibillità dello arzerar dico che, volendo arzerar tutte le rive delli canedi, canalli e laghi, posti tra il canal di Siocho et il porto di Brondolo, e tutte quelle